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2009

Taveuni

Casio Exilim

10 agosto 2009

La mattina si torna all’aeroporto di Nadi per prendere un volo interno per Taveuni. L’aereo è uno di quelli da venti posti circa con motori ad elica e tanti spifferi per rendere il viaggio più emozionante ✈️

E come ciliegina sulla torta la pista di atterraggio del Matei Airport è una striscia d’erba che finisce direttamente in mare. Ma atterriamo senza problemi 😅

Alloggiamo al Maravu Plantation Resort, un resort che rispecchia tutte le nostre aspettative: belle stanze, amaca in veranda, vasca idromassaggio, spiaggia privata. 

Dopo esserci sistemati nelle stanze ci mettiamo in costume e ce ne scendiamo al mare. Passando come sempre in un palmeto e rischiano, come sempre, di prenderci una noce di cocco in testa!

11 agosto 2009

Taveuni è anche soprannominata l’isola giardino e l’escursione di oggi sarà proprio in uno dei gioielli dell’isola, il Bouma National Heritage Park (link qui). Raggiungiamo con un transfer il villaggio di Lavena, dove si paga un biglietto d’ingresso il cui ricavato va a sostegno degli abitanti del luogo.

Da Lavena ci si incammina sul Lavena Coastal Walk un sentiero lungo la costa molto panoramico e ombroso, perchè si snoda ai bordi della foresta. Vi sono un paio di corsi d’acqua da attraversare saltando su delle pietre ed infine con una piccola salita attraverso la foresta lussureggiante si arriva ad una pozza di acqua trasparentissima da dove, immergendosi e superando a guado alcune rocce, si giunge ad un’altra pozza più grande dove si tuffano due bellissime cascate, le Tavoro Waterfalls. La più grande effettua un salto di 24 metri, mentre la più piccola ne effettua uno di 10 metri.

Per la cronaca io oggi sono febbricitante quindi stramazzo alla prima pozza lasciando che siano gli altri a raggiungere a guado le cascate Tavoro 🤪 Al ritorno sulla spiaggia ri-stramazzo sotto una palma mentre gli altri si godono un bagno! 🤪

12 agosto 2009

Telefonata di rito al sergente Penny per aggiornarci sul Ladrone di Levuka. Il recidivo è stato condannato a due anni e mezzo di prigione 👮🏻‍♀️ Fuori piove ma confidando sulla estrema mutevolezza del clima usciamo per la nostra escursione. Infatti dopo un po’ smette di piovere.

La nostra meta è un campo da rugby nei pressi della cittadina di Waiyevo. Ora, qui tutti giocano a rugby, non facciamo altro che vedere campi da rugby da quando siamo alle Fiji e non avrebbe senso andare apposta a visitarne uno. Se non che un pezzo di questo campo è attraversato dalla International Dateline, ovvero il centottantesimo meridiano, la linea del cambio di data! Come potete vedere nella fotografia qui sopra il mio piede destro si trova virtualmente in un giorno, mentre il sinistro è nel giorno dopo! Ovviamente per evitare ovvi problemi nella vita quotidiana la linea del cambio di data ufficiale ha un andamento a zig zag che la fa passare in pieno oceano, lungo i confini marittimi tra Fiji e Samoa.

Dopo le foto di rito ci spostiamo per visitare un’antica chiesa, monumentale nella facciata ma dall’interno spoglio e fornita di una sorta di mezza campana custodita sotto una tettoia.

Ci spostiamo successivamente su una scogliera di origine lavica, dove sulle rocce nerissime si infrangono enormi marosi che alzano un spuma bianchissima. Trascorriamo poi il resto della giornata su una spiaggia di sabbia nera tra bagni e ralax.

La sera il resort ci offre una cena cucinata con il metodo tradizionale delle Fiji, detto lovo. Il termine lovo si riferisce sia al metodo sia al forno sotterraneo utilizzato per cuocere il cibo. Il lovo è spesso riservato alle occasioni speciali nei villaggi delle Fiji ed è una parte fondamentale dell’arte culinaria locale. Questa tecnica tradizionale prevede di scavare una fossa nel terreno e di collocarvi dei carboni ardenti. I vari ingredienti, dalla carne alle verdure, dal pesce al palusami (foglie di taro ripiene di carne, cipolle e crema di cocco) vengono poi avvolti in foglie di banano e posti sulla brace. Una volta inserito il cibo, la fossa viene ricoperta di foglie di banano (lo vedete fare nella la foto sopra), terra o sacchi di patate e lasciato cuocere a fuoco lento per diverse ore.

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