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2024

Tirana e Kruja

Nikon D5300, Nikkor 18-200, iPhone 12 Pro

19 luglio 2024

Oggi abbiamo una luuuuunga giornata di spostamento per tornare a Tirana.

Prima di lasciare Himarë però, facciamo sosta alla città vecchia. Qui ci sono i ruderi del Castello di Himarë e la Chiesa dei Santi Sergio e Bacco (che onde evitare confusione, non è il Bacco dio del vino del pantheon romano. Sergio e Bacco erano due ufficiali dell’esercito romano che furono martirizzati nel 300 d.C.). Sebbene ormai ridotto ad un ammasso di ruderi, il Castello ha origini bizantine e fu poi fortificato dai Veneziani e testimonia l’importanza che ebbe Himarë nei secoli.

Lasciata Himarë raggiungiamo il Monastero di Santa Maria della Divinità, sito nella laguna di Narta, a nord-ovest di Vlora. Tramite una passerella lignea raggiungiamo l’isoletta di Zvërnec dove sorge il monastero. Risalente alla seconda metà del XIV secolo, l’edificio presenta un notevole valore architettonico. Ci ritroviamo immersi tra una miriade di giovani ragazzi albanesi. La chiesa ortodossa ha organizzato qui una colonia e siamo capitati in un momento di relax prima delle attività previste per la giornata.

La laguna è piena di fenicotteri rosa e risulta ventilata, tirandoci finalmente fuori dalla cappa d’afa che da Berat non c’ha mai abbandonato. Tornati a terra ci ritroviamo di fronte l’ennesimo bunker del periodo comunista.

Il dittatore comunista Enver Hoxha colto dalla paranoia di una incombente invasione dell’Albania fece costruire circa 200.000 bunker, di cui molti prefabbricati e con capienza per un paio di soldati. Sono letteralmente ovunque!!!

Seconda tappa della giornata, il Monastero di Ardenica.(link qui). La prima pietra del monastero fu posata nel 1282 dall’imperatore bizantino Andronico il Paleologo. Qui venne celebrato nel XV secolo il matrimonio tra Giorgio Castriota Skanderberg, l’eroe nazionale albanese, con Andronika Araniti.

Arrivati a Tirana torniamo all’Hotel Livia e ci affrettiamo a completare la visita del centro della città.

Quindi nuovo giro per Piazza Scanderberg. Passiamo davanti il Museo della Case delle Foglie (link qui). L’edificio, che prende il nome dalle piante rampicanti che coprivano la sua facciata, era la sede dei servizi segreti ed il museo è dedicato alla repressione comunista. Ma siamo prossimi alla chiusura e rinunciamo alla visita (che comunque sarebbe in parte un doppione di quella fatta a Bunk’Art 2). Saliamo però sulla Piramide di Tirana (link qui). Eretta come mausoleo del dittatore comunista Enver Hoxha. Dopo aver cambiato più volte destinazione d’uso ed essere poi abbandonata al degrado, ora è stata restaurata ed è stata trasformata in uno spazio di intrattenimento per la comunità.

Ceniamo da Zgara AlPazar, un ristorante nella zona del Vecchio Bazar e ci concediamo una passeggiata dopo cena così da vedere anche il Ponte dei Conciatori. Questo è un ponte pedonale di pietra del XVIII secolo che fu costruito accanto alla Moschea dei Conciatori. Una volta faceva parte della strada di San Giorgio che collegava Tirana agli altopiani orientali.

20 luglio 2024

Dobbiamo essere nel pomeriggio in aeroporto ma non ci lasciamo sfuggire una visita ad uno dei luoghi più carichi di storia dell’Albania, la roccaforte di Scanderberg, A questo punto però occorre dirle due parole su questo personaggio storico. Giorgio Castriota, detto Scanderbeg (dal nome turco Iskender, ovvero Alessandro, e dal titolo turco di Beg, che gli albanesi nazionalizzarono in Skanderbeg) è l’eroe nazionale d’Albania. Principe albanese e re d’Epiro, fu abile condottiero e diplomatico e tra il 1440 ed il 1467 unì i principati d’Albania, bloccando per decenni l’avanzata dei turchi verso l’Europa.

Il Castello di Kruja è stata una delle più significate roccaforti difensive del paese, resistendo con successo alle incursioni di invasori stranieri nel corso dei secoli. Ma soprattutto ha rappresentato il cuore pulsante della rivolta guidata da Scanderbeg contro l’Impero Ottomano. Dal 1443 fino alla morte dell’eroe il castello respinse tutti e tre gli assedi ottomani a cui fu sottoposto e cadde solo dieci anni dopo la morte di Scanderberg. Oggi ospita il Museo Nazionale Scanderberg (link qui)

Lungo la strada che porta al castello si trova il Gran Bazar, un mercato con una storia lunga 450 anni. In passato, il bazar era frequentato da oltre 150 mercanti che fornivano beni agli abitanti del castello. Ora ospita negozietti che vendono un mix tra paccottiglia, artigianato locale e cimeli del regime comunista.

Pranziamo al volo dove capita nei dintorni del Bazar, dopodiché si va’ in aeroporto ✈️

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