8 agosto 2007
Si cambia isola e si va in aereo a Maui. Stavolta non siamo fortunati come a Big Island. In aeroporto chiamiamo tutti i numeri delle guest house pubblicizzati, ma non troviamo nessuna disponibilità. Allora ci dividiamo: tre macchine vanno in tre direzioni diverse e chi trova blocca le stanze e ci si ritrova nel punto dove ci siamo divisi. Stavolta siamo fortunati e così troviamo un paio di bungalow fronte mare, nella zona di Maalea.


Mentre ci sistemiamo nei bungalow, alla nostra fornitura di tre auto si aggiunge una Harley Davidson, affittata da Sabino ad un concessionario che aveva adocchiato durante la ricerca delle stanze!

Bene. Maui è l’isola delle spiagge per antonomasia e quindi… andiamo in spiaggia: Maalea Beach sei nostra! C’è una rete da Beach volley, scatta la partita, poi immancabile bagno. Siamo lì in spiaggia, in piedi in cerchio che discutiamo animatamente sul cosa fare nei giorni successivi: va bene spiaggia e mare, ma facciamo anche altro, no?!? Senza che ce ne accorgessimo, in mezzo a noi compare un signore. Capelli bianchi, un volto disteso, in mano un bastone che qui si usa per degli esercizi sulla spiaggia. In perfetto italiano, un’inflessione toscana: fumate… fate chiasso… italiani! Vi riconosco ovunque 🤪 Noi divertiti: buonaseraaaa, come sta?!? 😎 Il signore ci viene in aiuto e ci da molte dritte su cosa fare e dove andare. Noi, grati, ci rendiamo conto che non sappiamo nemmeno come si chiami e glielo chiediamo. Shaido dice lui. Ed il nome italiano? facciamo noi. Quello è morto da tanto tempo replica lui 🤷🏻♂️
Bene. Dopo questa scenetta si fa ora di cena. Come non mi stancherò di ripetere, qui si cena dalle 17 alle 20. Alle 20 chiudono le porte: chi è dentro cena, chi è fuori no. Noi, dopo l’incontro con Shaido, preferiamo goderci il tramonto più che cenare comodi. Per le 20 spaccate entriamo di corsa in un locale all you can eat. Siamo in costume, bagnato, e con le magliette. Siamo gli unici avventori e, visto che siamo soli e l’aria condizionata è a palla e stiamo morendo di freddo, chiediamo ai camerieri di poterla spegnere. Loro: Non è possibile: l’avete pagata Noi: Appunto: è nostra! La vogliamo spegnere Loro: Ma non si può! Noi (mezzi assiderati ed ormai avvolti nei teli del mare): Possiamo parlare col boss? Arriva il responsabile. Noi: Vogliamo spegnere l’aria condizionata Il boss: Non è possibile: l’avete pagata Noi: Appunto: è nostra! La vogliamo spegnere Il boss: Ma non si può! Finale della contrattazione: il boss acconsente a mitigare la temperatura e noi divoriamo la cena prima di una congestione 🤪 Morale: non girate mai negli USA senza una felpa nello zaino. Mai.
9 agosto 2007

L’intera giornata la dedichiamo alla leggendaria Road to Hana, seicento curve sulla costa nord orientale di Maui, da Kahului ad Hana appunto. Seicento e più curve (la leggenda narra che nessuno le abbia mai contate veramente) che si dipanano per un centinaio di chilometri tra foreste, cascate e magnifiche scogliere.





In pratica l’intero tragitto è disseminato di soste irrinunciabili. L’Ho’okipa Lookout, un belvedere da cui ammirare dall’alto i surfisti cimentarsi con le onde dell’oceano. Le Twin Falls (link qui), una coppia di deliziose cascatelle raggiungibili seguendo un percorso unico immerso nella natura. Il Waikamoi Ridge Trail (link qui), un sentiero nella giungla che si dipana in due differenti percorsi (da 10 e 30 minuti di percorrenza), attrezzato anche con un’area picnic. La spettacolare Valle di Wailua. Sosta obbligata sulla spiaggia di sabbia nera della Pa’iloa Beach poco prima di Hana. E poi, superata Hana, le bellissime Wailua Falls. Per finire con le Seven Sacred Pools of Oheo. Le sette piscine sacre sono piscine naturali immerse in una lussureggiante vegetazione e a pochissima distanza dalla costa e dal mare incontaminato, dove è possibile fare il bagno.





Hana è una piccola cittadina che mantiene lo stile d’altri tempi. In realtà la Road to Hana è la perfetta incarnazione del detto non è importante la meta, ma il viaggio per raggiungerla.


In chiusura del racconto della giornata vi rivelo una tecnica fotografica adottata da noi scellerati per immortalare le splendide scogliere su cui si affaccia la strada, senza dover fermare la auto. La strada è oggettivamente poco trafficata ma comunque stretta e presenta poche zone dove poter parcheggiare. Le nostre vetture hanno due portelloni laterali per accedere ai sedili posteriori. Quando la crew vuole scattare la foto apre il portellone sinistro, quello verso il mare. Il bravo driver (eccomi 🙋🏻♂️) alla richiesta di foto, inchioda! La crew scatta, nel mentre che il portellone si chiude! Ed il bravo driver riparte senza rischiare tamponamenti o investimenti. Dedichiamo così tanto tempo alle meraviglie della Road to Hana che al ritorno ci fermiamo a cena in un pub poco prima di Kahului, onde non rimanere senza cena 😅
10 agosto 2007

Dopo l’impegnativa giornata di ieri ci meritiamo un po’ di relax, come se fossimo alle Hawaii 🤪 Ragion per cui andiamo a Big Beach, altresì nota come Makena Beach, splendida spiaggia all’interno del Makena State Park (link qui).



È una delle spiagge più famose di Maui, si estende per circa 2,5 km ed ha una larghezza di 100 metri. La spiaggia è riparata dai venti e presenta una sabbia finissima e bianca. Dalla riva si gode una vista spettacolare su Molokini, un cratere vulcanico parzialmente sommerso da cui ha origine uno spettacolare piccolo isolotto disabitato e verdeggiante, a forma di luna crescente.





Nel pomeriggio lasciamo la spiaggia per spingerci a nord ovest, a Lahaina. Prima di andare in città ci fermiamo presso un resort con annesso campo da golf. Le Hawaii sono disseminate di campi da golf. Quando le sorvolate in aereo resterete impressionati dal numero di campi da golf che scorgerete guardando dal finestrino. Il posto è in parte aperto al pubblico (ricordate che l’accesso al mare è sempre garantito?) e siamo invitati da un gruppo di ragazzi a tuffarci da uno sperone roccioso. Due impavidi del gruppo non se lo fanno ripetere!!!



Per il tramonto siamo in città. Lahaina ci si presenta come un lungomare con gallerie d’arte e negozi di artigianato dal lato terra e ristornati di vario genere sul lato mare. Dominatore della scena artistica locale è il pittore Christian Riese Lassen (link qui) che utilizzando una tecnica particolare produce opere i cui effetti cromatici cambiano al cambiare dell’illuminazione. In una delle gallerie conosciamo anche due connazionali, i Bugagiar Twins (link qui). Trasferitisi a Maui da molti anni, ormai anche loro si sentono affermati e parte della comunità. Ci colpisce che essere affermati in un posto dal costo della vita alto come questo voglia dire poter lavorare solo cinque giorni su sette!
Per continuare a leggere il diario clicca qui oppure salta alle varie isole col menu qui sotto