19 Aprile 2014
Passiamo la giornata in volo – abbiamo un diretto dall’aeroporto di Fiumicino al JFK di NYC – e prendiamo nel tardo pomeriggio la nostra stanza all’Affinia Manhattan (link qui), un hotel sulla 7th Avenue di fronte il Madison Square Garden ma soprattutto a Penn Station, quindi con una metro davanti e a dieci muniti a piedi da Times Square.

Sistemati stanza e bagagli usciamo per una prima passeggiata. Siamo vicini l’Empire State Building e quindi andiamo sulla 5th Avenue per cogliere due piccioni con una fava. Ammiriamo il grattacielo e ci allunghiamo a St. Patrick’s Cathedral per vedere gli orari delle messe di domani, domenica di Pasqua. C’è un cartello che riporta pressappoco quattro orari: 10,00 che occupa maiuscolo la parte alta del cartello e 12,00 16,00 19,00 che insieme occupano la parte bassa. Messaggio chiaro: la messa principale sarà alle dieci del mattino, anziché a mezzogiorno come da noi.





Entriamo nella chiesa per visitarla ma è in corso una funzione. Vediamo che la cattedrale è in ristrutturazione e che ci sono due enormi impalcature che isolano la navata centrale dalle laterali. Ci fermiamo un po’ ai Channel Gardens del Rockfeller Center per poi andare a cena al Ted’s Montana Grill (link qui), una steakhouse sita sempre nel complesso del Rockfeller Center dove prendiamo una bistecca di bisonte!




E dopo cena è proprio a Times Square che facciamo il primo assaggio di vera vita newyorkese incrociando un tizio in cappello, stivali e mutande che suona la chitarra 😂
20 Aprile 2014

È la domenica di Pasqua e dopo una sana colazione allo Starbucks di fronte l’albergo ci avviamo in una splendida giornata mite lungo la 5th Avenue.





Lungo la strada notiamo qualche persona vestita in modo eclettico ma pensiamo che magari a New York si incontra gente strana… tipo il tipo di ieri sera mezzo nudo con la chitarra. Non ci badiamo troppo quindi e raggiungiamo St. Patrick’s Cathedral in anticipo.





Allora ci spostiamo ai Channel Gardens del Rockfeller Center con la loro fontana orizzontale che per Pasqua è stata decorata con enormi e bellissime uova!




Ma ecco che improvvisamente comprendiamo il perché di quelle persone vestite in modo originale! C’è la Easter Parade. Di cui noi non sappiamo nulla. Anche perché è un rito molto newyorkese diffusosi poi in altri posti di cultura anglofona.
Intorno al 1870 la Parata di Pasqua è iniziata come evento spontaneo sembra da parte delle signore bene di NYC che, al ritorno da Parigi, sfoggiavano le ultime novità della moda. Nei giorni nostri la Parata attira persone vestite con abiti modaioli e colorati con cappelli a tema floreale.





Ma bando alle ciance. Le porte della Cattedrale si aprono, i prelati della chiesa escono sul sagrato raggianti per accogliere la vera star della giornata, altro che Easter Parade. Arriva il Cardinale Dolan a celebrare la messa! Ve lo dico subito: nel Conclave del 2013 sembra fosse uno dei cardinali più accreditati per diventare Papa. Nonostante la chiesa sia letteralmente un cantiere l’organizzazione è perfetta. I banchi centrali di fronte l’altare sono riservati ai fedeli della città, mentre il resto della navata centrale e le laterali sono a disposizione dei turisti.





Anziani signori in tight e guanti bianchi gestiscono la folla mentre Dolan recita la messa facendo notare durante l’omelia che quello era il posto più figo (ha detto cool) per celebrare la Santa Pasqua dopo San Pietro, dove sarebbe andato la settimana ventura per incontrare il Santo Padre! Immaginate la scena con me che traducevo al volo l’omelia a mamma e papà 😅 A papà Dolan è piaciuto molto perché mentre da noi c’è un addetto a mettere e togliere la mitra del cardinale, Dolan faceva tutto da solo. Anche a mamma è piaciuto perché dopo l’eucarestia ha fatto il giro di tutte le navate della chiesa per salutare e benedire i fedeli.





Quando usciamo da St. Patrick la Easter Parade è al suo culmine con gente che ha colorato o camuffato i cagnolini e farfalle finte sui vestiti di molte persone.





Come ho accennato la giornata primaverile è splendida e più risaliamo la 5th Avenue in direzione Central Park, più ne abbiamo dimostrazione. Qui non esiste Pasquetta e quindi il parco è gremito di newyorkesi intenti a fare picnic.





Il parco è pieno di ciliegi in fiore nemmeno fossimo in Giappone e, cosa molto newyorkese, le postazioni per giocare a scacchi sono tutte occupate.





Entriamo nel Guggenheim Museum (link qui) dove è in corso una splendida retrospettiva sul Futurismo: Italian Futurism. Reconstructing Universe. La mostra segue un percorso cronologico che si apre con il Manifesto di Marinetti, per focalizzarsi sulla seconda fase creativa del movimento, quella relativa agli Anni Venti e Trenta del Novecento. Sono presenti tutti i nomi più noti della corrente artistica da Umberto Boccioni a Giacomo Balla, da Carlo Carrà a Luigi Russolo, da Gino Severini ad Ardengo Soffici, da Fortunato Depero a Mario Sironi. Particolarmente ricca la sezione dedicata agli scritti futuristi e alla poesia nonché all’architettura e alle sperimentazioni nell’ambito della moda e dell’arte tessile.
21 Aprile 2014

Iniziamo la giornata con un’altra bellissima passeggiata in Central Park e nell’East Side.





In Central Park passiamo di nuovo ad ammirare The Pond con il suo ponticello così delizioso e proseguiamo fino allo splendido Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir, con la sua caratteristica fontana d’acqua. Nata per garantire la corretta ossigenazione del bacino ha aggiunto un accento decorativo al paesaggio. Girando per l’East Side incrociamo anche un’opera d’arte buffa, una panchina incurvata, che ha un non so che di magnetico sulla nostra attenzione 🤷🏻♂️ Sarà che all’inizio pensiamo che veramente qualcuno robustello l’abbia incurvata sedendosi 🤪




Dedichiamo la giornata al Metropolitan Museum of Art (link qui) dove c’è di tutto ma anche di più. Dai giovani artisti che imparano a riprodurre le proporzioni umane disegnando le statue classiche greche e romane all’arte proveniente da tutti gli angoli del mondo.





Notevole il Tempio di Dendur smontato e rimontato qui per salvarlo dalle acque del Lago Nasser, l’invaso creato con la Diga di Assuan in Egitto. Sono esposte opere ddi Van Gogh, di Pollock e di una miriadi di artisti famosi.



Per cena ci siamo trattati di lusso e siamo andati all’Old Homestead Steakhouse (link qui), un locale storico nel quartiere di Tribeca. Fin fact: ci ha servito un cameriere convinto che fosse la terza volta che ci avesse servito e ci ha anche indicato quale fosse il tavolo dell’ultima volta! May be ho risposto per non deluderlo. Servizio impeccabile – con tanto di tovagliolo messo sulle gambe dal cameriere stesso – e conto adeguato al servizio. E pure mancia generosa al cameriere 😅
22 Aprile 2014
Dopo la colazione tutti in metropolitana per raggiungere l’imbarcadero di Battery Park. I controlli sono meno stringenti di quando ero stato qui per capodanno e ci vuole poco per imbarcarsi.






Prima tappa Liberty Island con la Statua della Libertà e la vista sullo skyline di Downtown Manhattan.



Seconda tappa Ellis Island. Purtroppo l’ultimo uragano che ha investito NYC ha danneggiato i macchinari che mantengono l’atmosfera controllata delle teche del museo dell’immigrazione, che di conseguenza è chiuso. Un vero peccato.




Tornati a Battery Park andiamo a vedere il Charging Bull e la borsa a Wall Street.





Visitiamo la Trinity Church (link qui), una storica chiesa episcopale la cui attuale versione risale al 1846 ed è caratterizzata da un notevole stile gotico. Il cimitero della chiesa con le sue lapidi sbrecciate è famoso per ospitare le tombe di molti Padri Fondatori degli Stati Uniti.





Terminiamo il nostro giro al 9/11 Memorial (link qui). Due anni fa era tutto in costruzione. Ora il memoriale presenta due piscine con delle grandi cascate create in corrispondenza delle impronte delle Torri Gemelle. Le due piscine hanno lo scopo di simboleggiare la perdita di vite umane e il vuoto fisico lasciato dagli attacchi terroristici. Le placche di bronzo che circondano le due piscine invece recano i nomi delle vittime.
23 Aprile 2014

Oggi passiamo la giornata all’American Museum of Natural History (link qui).




Il museo è traboccante di reperti interessantissimi. Dalle pietre e quarzi agli scheletri di dinosauri e mammiferi giganti estinti.





I corridoi del museo sono percorsi da famiglie e scolaresche, troviamo giovani ragazze intente a disegnare gli scheletri dei mammut. Passiamo una giornata interessantissima a cui alterniamo una passeggiata per la città. Dopo un passaggio in albergo ci spostiamo a cena nel Greenwich Village al Café Español (link qui), un locale che avevo scoperto nel 2012 e di cui avevo conservato il biglietto da visita. Ottima scelta!
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