31 Dicembre 2011

Arriviamo da Roma a Zurigo in tarda mattinata ed abbiamo l’aereo per NYC alle 13, così da poter atterrare con agio alle 16 a destinazione ed avere tutto il tempo di prendere le nostre stanze in albergo e prepararci per festeggiare capodanno in piazza. Cosa potrebbe andare storto?!?


Arriviamo al gate assegnato dove ci sono gli addetti ma fuori della vetrata l’aereo non c’è! Voliamo con la Swiss Air ma qui al gate c’è del personale americano che per non farci annoiare controlla pure qualche bagaglio a mano a caso, senza però rispondere alle nostre domande. Mentre il grosso del gruppo si accomoda in attesa in pochi torniamo indietro ed andiamo a chiedere informazioni agli svizzeri. Che al contrario degli americani le spiegazioni ce le danno e non sono buone. Ci spiegano che l’aereo ha avuto un guasto ed è in riparazione nell’hangar. Sperano che sia pronto in tempo perché è l’unico che hanno a terra e se non si riuscirà a riparare noi partiremo domani. Siamo nell’aeroporto di Zurigo, fuori diluvia e la Svizzera non è famosa per le sue feste in piazza o per la sua accoglienza senza previa prenotazione nei locali. Gelati dalla notizia, prima di tornare dal gruppo, compriamo una bottiglia di bollicine e dei bicchieri di plastica. Casomai si avverasse questa terribile possibilità almeno il brindisi di mezzanotte lo potremmo fare.





Dopo una lunga attesa a mo’ di miraggio vediamo dalle vetrate arrivare l’aereo con la livrea della Swiss Air: festeggiamenti, si parte!!! ✈️ Atterriamo al JFK Airport, assaltiamo dei taxi, ci fiondiamo nel The Benjamin Hotel (link qui) per metterci i vestiti pesanti (quest’anno non ha nevicato ma fa comunque freddo) e per le 23,30 siamo in strada!


L’idea originale sarebbe stata quella di festeggiare tutti insieme a Times Square ma solo i più veloci e determinati nel cambio abiti ed uscita dell’albergo riusciranno a superare le prime barriere di controllo prima che l’accesso venga precluso per limitare la calca (ci sono ben tre anelli di contenimento intorno a Times Square) ed assistere in qualche modo al concerto di Lady Gaga nella iconica piazza. Io e due delle ragazze del gruppo decidiamo invece di dirigerci direttamente verso Central Park, fermandoci ad una bancarella (i selfie del cellulare dicono che sono le 23,45! che corsa!) per comprarci dei cappellini festaioli adatti all’occasione 😎
Prendiamo posizione su una collinetta erbosa di Central Park proprio davanti l’inizio della 7th Avenue così da intravedere in lontananza Times Square ma soprattutto da poterci godere i fuochi d’artificio che sono esplosi sul parco! Abbiamo con noi la bottiglia presa in aeroporto con i relativi bicchieri, quindi possiamo anche fare il brindisi di mezzanotte! 🥂 Intorno a noi si è assiepata negli ultimi minuti prima della mezzanotte molta gente ma dopo nemmeno un quarto d’ora iniziano tutti ad andare via e notiamo che i netturbini già iniziano a raccogliere le cartacce sul prato.
Fa freddo e torniamo anche noi in albergo, chè per oggi abbiamo vissuto emozioni a sufficienza.
1 Gennaio 2012

Usciamo la mattina dall’albergo per aggirarci in una città a tratti spettrale, dalle strade deserte ed innaturalmente già in ordine. Le barriere in legno che erano state utilizzate per interrompere il flusso di gente verso Times Square sono state ordinatamente messe sui marciapiedi in attesa di essere rimosse ed i marciapiedi sono stati ripuliti dalle cartacce della sera prima.





Pochissime le automobili in giro, per lo più taxi, e anche le strade sono straordinariamente pulite. Evidentemente i netturbini di Central Park non erano l’eccezione ma la regola. Siamo molto stupiti dell’estrema efficienza del servizio pubblico. Da noi normalmente le pulizie vengono avviate non prima della tarda mattinata del primo Gennaio. Ci fermiamo davanti la St. Bartholomew’s Church (link qui) che ci colpisce per essere affogata tra i grattacieli nonostante le sue dimensioni.





Quando raggiungiamo St. Patrick’s Cathedral (link qui) la sensazione di straniamento è ancora superiore, con le sue guglie goticheggianti riflesse nelle pareti a vetro dei grattacieli che la circondano e la assediano.





Dopo aver visitato le navate della cattedrale ci spostiamo a Times Square, tappezzata dai grandi e numerosi cartelloni pubblicitari digitali che l’hanno resa così famosa e riconoscibile.





Dalla piazza andiamo dritti verso l’Hudson River per raggiungerne la riva passando attraverso il quartiere di Hell’s Kitchen con le sue classiche (e grazie ai film ormai iconiche) palazzine dalle scale antincendio esterne. Raggiunto il fiume ci troviamo di fronte il molo 86, dove è ancorata la portaerei USS Intrepid. Varata nel 1943, dopo aver combattuto nella II Guerra Mondiale e nella Guerra del Vietnam, è stata trasformata in un museo galleggiante, l’Intrepid Sea-Air-Space Museum (link qui).





Sul ponte di volo ci aspetta una collezione incredibile di aerei. Un Concorde (visitabile), un Lockheed A-12 (aereo supersonico da ricognizione precursore del famosissimo Blackbird), un F-14 Tomcat (ricordate Top Gun?!?)





Ma non solo aerei così famosi o iconici nella cultura di massa. Troviamo esposto un IAI Kfir israeliano, un Harrier (un aereo a decollo verticale) e vari elicotteri da guerra.





Il museo comprende anche i ponti sottostanti a quello di volo, dove si possono visitare i quartieri della nave e gli hangar, dove sono esposti altri aerei ed armamenti vari. C’è anche quella che sembra una capsula spaziale!





Tornati a terra approfittiamo del tour via nave dell’isola di Manhattan che parte proprio da uno dei pontili vicini alla portaerei. Il tour prevede l’intera circumnavigazione dell’isola (uno non ci pensa a causa dei ponti e dei tunnel ma effettivamente Manhattan è un’isola) con il pilota che si dilunga per tutto il tempo nella descrizione e spiegazione di quello che vediamo. Dato che parla a macchinetta e che ha energie vocali da vendere, dopo i primi dieci minuti non lo seguiamo più, poveri noi, salvo in qualche caso isolato 😬 Veniamo anche rimproverati da una ragazza perchè parlottiamo tra noi a voce alta impedendole di seguire le spiegazioni 🤪





Scendendo verso la punta dell’isola scorgiamo i lavori per l’innalzamento del One World Trade Center (link qui), torre che sostituirà le distrutte Torri Gemelle. Opera dell’architetto David Childs al momento la struttura in acciaio della torre ha raggiunto il 92º piano (348 m), mentre i pannelli di vetro hanno raggiunto il 69º piano.





Superiamo la punta di Manhattan e raggiungiamo le sue due isolette più famose: Ellis Island e la Statua della Libertà.





Invertiamo la rotta e ci dirigiamo verso l’East River dove prima incrociamo un molo trasformato in eliporto, da dove atterrano e decollano in continuazione elicotteri per (immaginiamo) tour turistici di Manhattan vista dall’alto. A noi però vengono in mente quelle scene da film in cui sono i leoni di Wall Street ad utilizzare gli elicotteri per spostarsi velocemente evitando il traffico. Successivamente ammiriamo alcuni velieri alla fonda che costituiscono il South Street Seaport Museum (link qui)





A seguire uno dei momenti più attesi del tour. Il passaggio sotto i due ponti più famosi della città. Il più famoso di tutti, il Brooklyn Bridge e l’altro comunque famoso, il Manhattan Bridge.





La risalita dell’East River ci porta davanti la vecchia zona industriale di Brooklyn con fabbriche che ci sembrano per lo più dimesse ed abbandonate. Proseguiamo costeggiando la Roosevelt Island, che ci stupisce per la sua teleferica. Passiamo davanti lo Yankee Stadium nel Bronx per proseguire la navigazione nell’Harlem River, uno stretto braccio d’acqua che rende effettivamente Manhattan un’isola.





Seguendo questo canale ci ritroviamo di nuovo nell’Hudson River così da tornare per il tramonto al punto di partenza, la portaerei Intrepid.





Concludiamo la nostra prima giornata a NYC con un giro notturno a Times Square prima di rientrare in albergo.
2 Gennaio 2012

Stamane anziché prendere la metropolitana da una stazione qualsiasi decidiamo di andare nella più famosa delle stazioni di New York.





Proprio a ridosso del Chrysler Building c’è infatti Grand Central Terminal (link qui). Parliamo della stazione ferroviaria più grande del mondo per numero di banchine, disposte su due livelli.





Sull’East Balcony è posizionato un Apple Store, che visitiamo per vedere i nuovi iPad di seconda generazione messi in commercio quest’anno, nettamente meno ingombranti della prima iterazione del 2010.





Oltre ai treni a Grand Central c’è anche un’importante snodo della metropolitana. Prendiamo la metro per raggiungere Battery Park dove troviamo, di fronte la Alexander Hamilton U.S. Custom House, la scultura che occupava la Plaza delle Torri Gemelle, la Sfera di Fritz Koenig, pesantemente danneggiata e resa un memoriale.





Andiamo verso Wall Street per vedere il famoso toro, il Charging Bull. Che però a dispetto della sua aggressività è assediato da una orma enorme di turisti ed è letteralmente irraggiungibile. Ragion per cui, proseguiamo…





Andiamo a Wall Street che è presidiata da poliziotti a cavallo e transennata. C’è poco spazio per muoversi ma comunque anche senza transenne sarebbe una strada angusta con i grattacieli a soffocare la facciata neoclassica della Borsa. Consideriamo tra noi che questa immensa metropoli quando era una piccola colonia, la New Amsterdam olandese ceduta agli Inglesi per poi cambiare nome, finiva qui. La via del muro, la wall street, perché qui correva il muro di cinta della cittadina.





Torniamo indietro ed entriamo nella Trinity Church (link qui), una storica chiesa episcopale la cui attuale versione risale al 1846 ed è caratterizzata da un notevole stile gotico.





Il cimitero della chiesa è famoso per ospitare le tombe di molti Padri Fondatori degli Stati Uniti. E per non farci mancare nulla mentre ci allontaniamo incrociamo anche una manifestazione contro la finanza speculativa di Wall Street.





Ci spostiamo a Ground Zero. La zona ferve dei lavori di ricostruzione ed al momento c’è un piccolo memoriale all’attentato dell’11 Settembre 2001. Troviamo una parete con un altorilievo dedicato ai vigili del fuoco, con un signore che pulisce continuamente parlando da solo. Ci sembra di capire che avesse un figlio nei vigili periti durante il crollo delle torri.





Lasciamo Ground Zero per tagliare la punta di Manhattan e raggiungere Seaport sull’East River, dove ammiriamo i velieri all’ancora.





Dopo questa lunga camminata saliamo finalmente sul Brooklyn Bridge. Il sole tramonta e la città si illumina, con l’Empire State Building che torreggia nello skyline con la sommità illuminata prima da una luce rossa e nella parte terminale da una luce verde.
3 Gennaio 2012

Oggi decidiamo di girare a piedi la zona di Manhattan sotto cui siamo passati ieri spostandoci con la metropolitana.





Ci infiliamo prima in un negoziato di antiquariato a Broadway per poi sposarci a Mulberry Street, nella Little Italy. Il quartiere ormai non ospita più la vecchia comunità italiana, che si è integrata e spostata altrove nella metropoli.. È rimasto solo il richiamo per noi turisti con le strade tappezzate dalle insegne dei locali dai nomi familiari ma dalla cucina così poco nostrana: Caffè Napoli, Da Gennaro, SPQR Restaurant.





Dopo Little Italy ce ne andiamo a zonzo per le vie di SoHo, quartiere che ospita un’infinità di gallerie d’arte e mostre. Ogni vetrina meriterebbe una lunga sosta ed ogni galleria meriterebbe una visita. Facciamo quel che possiamo tanto i prezzi sono al di là delle nostre possibilità 😎





Finita di risalire Green Street arriviamo nel cuore del Greenwich Village: Washington Square. Con il suo arco in marmo disegnato dall’architetto Stanford White nel 1891 (e che richiama chiaramente l’Arco di Tito a Roma) e costruito a celebrazione del centenario della proclamazione a presidente di George Washington, questa piazza rimane una delle più famose della città, anche grazie al fatto di essere prospiciente la NY University e quindi di essere frequentata da tanti giovani studenti.





Continuiamo a girare per la 5th Avenue e nei dintorni della piazza ed ogni angolo ci rivela una sorpresa o uno scorcio unico.





Basta girare senza meta! Abbiamo un nuovo obiettivo! Metro ed saliamo sulla cima dell’Empire State Building (link qui) per ammirare il tramonto. Costruito in stile Art Decò con i suoi 443 metri d’altezza ha riassunto il primato di edificio più alto del mondo dopo il crollo delle Torri Gemelle. Lo spettacolo della città vista dall’alto alla blue hour è fantastico…





Concludiamo la giornata godendoci lo spirito natalizio della pista di pattinaggio e dell’immenso albero di Natale del Rockfeller Center (link qui)
Affascinanti gli effetti proiettati sulle pareti del Rockfeller Building per intrattenere la folla.
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