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2012

NYC ultimi giorni

Nikon D90 con Nikkor 18-200 e iPhone 4s

4 Gennaio 2012

Buongiorno! Oggi come già previsto dal meteo nei giorni scorsi la temperatura è crollata di botto sotto zero. E noi ci dedichiamo ad attività indoor così da sopravvivere indenni a questa gelida mattina 🥶

Facciamo colazione con delle Donuts in un cafè di fronte il Metropolitan Museum of Art (link qui) per uscire in strada all’orario esatto dell’apertura. Dentro come si conviene ad un museo americano fa invece molto caldo, quindi lasciamo tutto quello che c’eravamo messi per affrontare i -13 gradi di stamane e finalmente ci godiamo la giornata.

Seguono esempi di cosa vedere nel MET. La sezione egizia sicuramente, che espone frammenti di decorazione, barche votive ed un intero tempietto, il Tempio di Dendur, donato dall’Egitto per ringraziare gli americani per la collaborazione internazionale volta a salvare i più importanti reperti egizi dalle acque del Lago Nasser.

Da visitare obbligatoriamente anche la sezione ellenistica/romana con statue e sarcofagi e soprattutto molti giovani studenti d’arte impegnati ad imparare a rappresentare le proporzioni umane traendo ispirazioni da questi capolavori.

Da non trascurare la sezione dedicata all’arte della Papua come quella dedicata al nostro medioevo. Le armature hanno sempre un certo fascino su chi da piccolo leggeva Ivanoe. Qui poi sono a cavallo in formazione da battaglia con tanto di lance!

C’è anche una notevole sezione figurativa con opere illustri di Van Gogh, Pollock ed artisti vari, noti e meno noti ai più. Per esempio quel grosso gomitolo di corda chiamato Continuous Mile di Liza Lou l’ho capito poco anche se esteticamente mi è piaciuto.

Last but not least consiglio la sezione sumera e quella dedicata all’oriente. Però si è fatto tardi ed abbiamo un altro museo da vedere, quindi mangiamo un boccone nel ristorante del MET e poi usciamo al freddo.

Ci spostiamo nel vicino Museo Guggenheim (link qui) dove scopriamo essere in mostra una personale di Maurizio Cattelan. Anziché essere esposte lungo i corridoi che salgono a spirale (d’altronde sono sculture ed in effetti sarebbe impossibile esporle a mo’ di tele) le opere del maestro sono sospese nell’enorme atrio a vari livelli e quindi fruibili percorrendo i corridoi.

Ammetto di non conoscere Cattelan ma di trovare alcune sue provocazioni interessanti. Altre non penso di averle capite 😬

5 Gennaio 2012

Non paghi della visita frettolosa del primo giorno, torniamo can calma a St. Patrick’s Cathedral per godercela con calma.

L’atmosfera è serena e rilassata e notiamo particolari che nella prima visita non avevamo notato. Come l’enorme presepe o il quadretto di Papa Ratzinger.

Gironzoliamo un po’ nel quartiere e visitiamo anche l’Apple Store sulla 5th Avenue, da noi noto come Il Cubo, il cui atrio è costituito da lastre di vetro.

Andiamo al MO.MA. (link qui) dove restiamo più che soddisfatti da molte delle opere in mostra. Descrivere tutte le emozioni che si provano visitando musei di questo livello è complicato ed in effetti anche condividere le foto non trasmette veramente l’esperienza vissuta.

Sei a New York, sei a Broadway e che fai?!? Non vai a vederlo un musical?!? La scelta cade su Memphis, un’opera basata sulla figura del disc jockey di Memphis, Dewey Phillips, uno dei primi bianchi che hanno suonato black music negli Anni Cinquanta. Lo spettacolo è fantastico sia per la bravura degli attori, sia per l’eccezionale capacità delle quinte del teatro di gestire vari ambienti grazie a botole e cerniere e carrelli. Una magia!

Cena rapida per finale di giornata epocale! Dopo cena al Dizzy’s Club (link qui) che, se amate il jazz, non potete e non dovete perdervi. Il club è in un centro commerciale che affaccia su Columbus Circle (ha un’entrata autonoma date che di notte il centro commerciale è chiuso) e la band suona davanti le vetrate che affacciano su Central Park. L’effetto è di godervi la musica, guardando la band che alle spalle ha le sagome dei grattacieli dell’East Side. Cosa ci può essere di più newyorkese di questo?!? 🎺

6 Gennaio 2012

Mattinata di file e controlli stile aeroporto a Battery Park. Perché? Perché ci si imbarca per Liberty Island ed Ellis Island.

La prima tappa è la Statua della Libertà, anche se non scendiamo a terra per due motivi. Da un lato la statua si vede bene solo da lontano mentre dal basamento torreggia senza poter essere veramente ammirata. E poi perchè non ci interessa salire sul basamento, dato che visiteremo Ellis Island e la vista di Manhattan promette di essere migliore da lì (almeno le guide che abbiamo consultato ci assicurano così).

La visita ad Ellis Island (link qui) prevede un percorso che illustra le procedure che governavano l’immigrazione negli Stati Uniti dal 1892 al 1954, la visita alla famosa sala di smistamento vista in tanti documentari ed in qualche film ed un museo a memoria dei tanti che qui transitarono con buona o cattiva sorte.

Tornati a Battery Park decidiamo di fare un book fotografico agli scoiattoli che qui sono di casa. Dopodiché passiamo l’East River e ci facciamo un giro a Brooklyn. Rimaniamo poco però, non abbastanza da godercelo e scoprire questo lato della città.

Il Brooklyn Bridge in pieno sole ci attrae troppo. Vederlo al tramonto è stato bello ma oggi è una giornata splendida. Rifacciamo tutti praticamente le stesse foto del primo giorno ma con una soddisfazione nettamente superiore!

Ultimo dei quattro imperdibili musei di New York, visitiamo l’American Museum of Natural History (link qui) che sarebbe famoso per i suoi diorami. Ma io sono qui per gli scheletri dei dinosauri e dei mammiferi giganti estinti!

Lo sapevo… non dovevo dirlo dei diorami. Me la sono cercata! Vabbè vi metto anche qualche scatto dei diorami 😎 Tocca dirlo, sono fatti veramente bene.

Per cena andiamo al Greenwich Village al più famoso locale di musica jazz della città, il Blue Note (link qui). Non ci sono tavoli liberi – avremmo dovuto prenotare – ma c’è posto al bancone, dove mangiamo una sana bistecca ascoltando ottima musica.

7 Gennaio 2012

Oggi è il nostro ultimo giorno, anzi la nostra ultima mattina visto che per ora di pranzo dobbiamo avviarci in aeroporto ed ognuno la dedica a cose diverse.

Io ne approfitto per andare a vedere il Palazzo delle Nazioni Unite almeno da fuori, visto che non abbiamo tempo per visitarlo. Poi un ultimo giro a Grand Central Station e poi è ora di tornare in albergo per partire.

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