6 agosto 2012

La mattina facciamo un tour in barca sul fiume St. Lucia per vedere gli ippopotami. Si, perchè anche questa zona è un parco naturale che ospita circa 1200 coccodrilli ed 800 ippopotami.







Ed effettivamente ne vediamo a frotte di ippopotami. Ma una marea. Incrociamo pure una carcassa di ippopotamo. Enorme e gonfia. Non vi dico il puzzo…





Il pomeriggio giriamo un po’ per St. Lucia e per la spiaggia. Profonda, con qualche ippopotamo che sonnecchia dal lato del fiume… è sempre bello vedere il mare e rilassarsi (occhio sempre vigile causa ippopotami, ovvio!)
7 agosto 2012

Dobbiamo spostarci sui Monti Drakensberg. Il posto dove dobbiamo dormire ci ha fornito direttamente le coordinate gps da mettere nel navigatore anziché un indirizzo e questo ci preoccupa un po’… Forse ci sarà da fare un tragitto fuori strada e coi pulmini carichi non ci sentiamo sicuri. Come per i safari avremmo preferito mezzi 4×4. I Drakensberg sono una catena montuosa con picchi che raggiungono i 3500 metri.




Normalmente d’inverno – siamo nell’emisfero australe quindi ad agosto è stagione secca nel nord del Sud Africa ed inverno nel centro-sud – in quota nevica. Ma non non andremo in quota. Ma quest’anno ha deciso di fare un’eccezione e di nevicare anche a bassa quota. Ricevo un sms da un’amica dall’Italia perchè anche da noi hanno passato su qualche notiziario che erano ben quattordic’anni che qui non nevicava a mille metri. E noi OVVIAMENTE non abbiamo le catene. Ma siamo fortunati e lungo la strada troviamo solo nevischio – anche se è tutto imbiancato perché stanotte ha già nevicato! Alla fine arriviamo al Giant’s Castle Camp (link qui) senza troppi problemi. Il campo infatti è sito in un altopiano erboso incastonato tra le profonde valli del monte Giant’s Castle. Dormiamo in dei classici, gelidi, cottage inglesi. Fuori nevica, ma noi abbiamo dei fuochi scoppiettanti per allietare la serata.
8 agosto 2012

La Giant’s Castle Game Reserve è un alternarsi di valli profonde, altipiani erbosi e montagne scoscese. Il nome del monte deriva dall’idea che la forma delle sue vette ricordi quella di un gigante addormentato. La zona d’estate è molto frequentata grazie ai numerosi percorsi da trekking che si snodano tra le sue pendici.




La mattina ci alziamo che intorno a noi è il paesaggio è spruzzato di neve qua e là. L’aspetto è originale a causa del contrasto tra il marrone dell’erba e di alcune chiome ed il bianco della neve. Carichiamo le macchine ed andiamo ad esplorare le meraviglie di Giant’s Castle.



Intraprendiamo un primo sentiero che ci porta a dominare la valle sottostante. Il panorama sui monti innevati è mozzafiato ed è stata appositamente installata una panchina per poterselo godere in santa pace.





Questo è un luogo antico, abitato storicamente dalla popolazione San, in passato nota come Boschimani (Bushmen). Ci hanno lasciato molte opere di arte rupestre sulle pareti di arenaria e su quelle delle caverne, rivelando il loro modo di vivere e i tanti animali e persone diverse che incontravano. Le più vecchie risalgono a qualche migliaio di anni fa e sono a malapena visibili, mentre le più recenti hanno solo un paio di secoli, e illustrano chiaramente anche alcuni uomini con dei fucili.





Continuiamo ad esplorare la zona, raggiungendo alcuni passi e trascorrendo una splendida giornata alla scoperta della zona, senza un itinerario preciso (per fortuna in auto abbiamo i navigatori satellitari che ci evitano di perderci).


Passiamo tutta la giornata in questi paesaggi montani e quasi stentiamo a credere che neanche pochi giorni prima eravamo in maglietta e pantaloni corti a fotografare leoni e zebre! La sera raggiungiamo Clarens e ci dilettiamo anche in qualche foto al cielo notturno.
9 agosto 2012

Anche qui ha nevicato ed in Sud Africa hanno questa pessima abitudine di dirti che le stanze hanno il riscaldamento. Questo però è demandato a delle piastre elettriche che non riscaldano niente. Per cui dopo la doccia conviene mettersi subito a letto sotto le pesanti coperte perchè in stanza fa veramente freddo.




Facciamo un giro per Clarens prima di colazione. Sembra un posto che abbia visto giorni migliori e poi si sia riconvertito al turismo puntando sul fascino retrò.





La mattina andiamo a visitare il Golden Gate Highlands National Park (link qui). Tecnicamente ci siamo passati ieri sera per raggiungere Clarens, ma al buio non si poteva vedere nulla. Questo perché la caratteristica della zona sono i contrafforti rocciosi di arenaria, solcati da una profonda erosione e caratterizzati da colori dorati, ocra o arancio. Fa molto Arizona qui, ve lo dico… 🤠





Si passa un’altra frontiera e si entra in Lesotho. Il Lesotho è uno stato montano completamente circondato dal Sud Africa. Il vestito tradizionale è una pesante coperta decorata che molti indossano ben avviluppata addosso per proteggersi dal freddo. Da l’idea di essere un posto molto povero. E anche qui vediamo sempre tutti questi ragazzi che tornano, bordo strada, a piedi a casa dopo la scuola.




La nosta meta è la Valle di Malealea, a cui accediamo attraverso il valico di Gates of Paradise, a 2001 metri (non sono pignolo io, è il cartello che ci tiene a specificare il metro sopra i 2000).
La valle è un posto molto bello, dal clima ideale per le coltivazioni, tanto da essere abitato fin da epoca preistorica – come testimoniano delle pitture rupestri. Noi alloggiamo a fondovalle, al Malealea Lodge (link qui), l’unica sistemazione dotata di corrente elettrica (e bagno interno incluso alle stanze, visto che tutte le casette che vediamo scendendo verso il fondovalle hanno delle opportune dependance di lamiera in giardino 😬). Qui i riscaldamenti sono elettrici – le solite inefficaci piastre a muro che non riscaldano nulla! Di notte (dicevano per le dieci, poi è stato dopo mezzanotte) vengono spenti i generatori. Via la luce, via il riscaldamento. Resta un cielo spet-ta-co-la-re e la fortuna di avere una casetta che riesca a tenere il calore. Alcuni di noi sono stati fortunati. Io e altri… no. Abbiamo passato la notte a letto svegli e tremanti, sotto tutte le coperte e completamente bardati con tanto di giacconi e calzamaglia!
10 agosto 2012

La mattina all’alba quelli fortunati, quelli che hanno dormito al caldo, ci han trovato a scongelare al sole seduti sulla veranda della nostra stanza. Un’esperienza provante, ve l’assicuro 🥶







Tecnicamente ci siamo scongelati a metà mattina durante la passeggiata a cavallo dei famosi pony del Lesotho: i Basutho Pony. In realtà questi animali sono considerati piccoli cavalli più che veri pony a causa del loro lungo passo.
Tornati dalla passeggiata a cavallo ricarichiamo le auto e lasciamo il Lesotho per rientrare in Sud Africa. Dormiamo a Graaff-Reinet. Il nome originale della cittadina è legato alla sua storia. Fu infatti fondata dagli olandesi e prende il nome dall’allora governatore della Colonia del Capo, Cornelis Jacob van de Graaff e da sua moglie. La fantasia al potere, proprio…
11 agosto 2012

Graaff-Reinet è una città bella ed elegante. Olanda in purezza. Da qui in poi ogni cittadina avrà le stesse caratteristiche. Un piccolo centro molto curato, pulito, con belle case dall’architettura in stile inglese o olandese. Sono quasi tutti bianchi, ma ci sono anche persone di colore che vestono bene. Poi quando con l’auto ti avvi per uscire dalla città, inesorabilmente attraversi campi di baracche, popolati esclusivamente da neri.






Chiacchierando ci spiegano che, si è vero che l’apartheid è finito come regime legislativo. Ma qui in campagna di fatto esiste ancora, legata ad enormi differenze culturali ed economiche. Solo nelle grandi città, Johannesburg è l’esempio migliore, si è creata una vera borghesia nera.





Vicino Graaf-Reinet visitiamo la Valley of Desolation, una struttura naturale unica che di fatto circonda la città. Parliamo di contrafforti alti circa 120 metri che creano una sorta di oasi nel mezzo del deserto del Karoo. Dire che il paesaggio sia spazzato dal vento non rende l’idea della situazione! Una vera bufera che spira costantemente devasta il territorio: Valle della Desolazione appunto!

Terminata la nostra gita nella Valle risaliamo in auto e ci dirigiamo verso la costa a Jeffreys Bay. Il mare finalmente…
Per continuare a leggere il diario clicca qui oppure salta alle varie tappe col menu qui sotto